Vorrei proporre questo nuovo corso svolto in collaborazione con
l’azienda Caraci Sicily Food di Bronte che ho avuto il piacere di conoscere attraverso Facebook nella persona di Antonella.
Nelle mie ricette a base di pistacchio non avevo mai usato questo marchio che è in vendita solamente online e solo da poco è entrato nella mia cucina.
Dopo averli testati mi permetto di consigliarli anche a voi che mi seguite.
Dall’azienda ho avuto tantissime nozioni ed informazioni che di seguito vorrei condividere con voi, queste sono inerenti alla produzione, raccolta, proprietà nutritive e tanto altro riguardo questo prezioso dono della natura.
Alla fine dell’articolo ricette e link.
IL PISTACCHIO è UN POTENTE ANTITUMORALE
Infatti l’elevato contenuto di antiossidanti nei pistacchi fa sì che il loro consumo regolare possa fornire un aiuto molto importante nella lotta contro i tumori in particolare prevenendoli.
Proprio su questo argomento sono stati effettuati molti studi al riguardo che accertano queste fantastiche proprietà benefiche assolutamente da non sottovalutare.
Ma secondo voi quanto Pistacchio abbiamo a Bronte?
E’ una domanda strana lo so… ma molte persone lo chiedono credendo che il Pistacchio di Bronte basti a soddisfare la domanda dell’intero mercato mondiale..
E sapete una cosa..? La verità è che non è così!
Il Pistacchio di Bronte rappresenta solo l’1% della produzione di Pistacchio nel mondo!
Eh si… proprio così l’1% avete capito bene
Di contro però la forza del nostro Pistacchio sta proprio nella qualità del prodotto e nelle caratteristiche che lo contraddistinguono..
Il Pistacchio di Bronte ha acquisito ormai da diversi anni la denominazione D.O.P. che indica l’estrema qualità e originalità del prodotto..
Qui in basso trovate tutto quello che c’è da sapere su come distinguere il vero Pistacchio di Bronte dalla concorrenza.
Ecco come fare a riconoscere il Vero Pistacchio di Bronte da quello straniero!
Ma è fatto con il Pistacchio di Bronte? Quante volte avete sentito questa frase?
Quanti dubbi vi sono realmente apparsi nella testa? Ogni giorno, soprattutto quando ci troviamo fuori per le fiere nazionali molta gente ci pone questa domanda esistenziale.
Un sacco di “profeti” da tutte le parti del mondo dichiara di possedere il Vero Pistacchio di Bronte, ma è realmente così?
Non credo proprio!
Ma quanto Pistacchio può produrre il paese di Bronte?
Bene… a questa domanda abbiamo cercato di rispondervi con la massima precisione dopo ovviamente aver fatto quattro conti… Andiamo!
Come già sicuramente saprete il Pistacchio di Bronte trova le sue origini nell’antica Persia, tra Turchi, Greci ed Arabi ne abbiamo viste di cotte e di crude. Uno dei motivi principali per il quale ci sentiamo di trattare tale argomento è proprio quello di far capire ai nostri clienti ma ancora prima al mondo intero, che il pistacchio di Bronte non ha eguali in quanto a gusto e proprietà nutritive.
Partiamo dal presupposto che il Pistacchio a Bronte non manca mai (ai brontesi) e che quindi anche nei cosiddetti periodi di magra, c’è sempre qualcuno in paese che ne conserva un po’ per uso personale o per rivenderlo a buon mercato nei periodi più bui.
A Bronte di pistacchio se ne produce mediamente dai 30 ai 40 mila quintali ogni biennio, ciò rappresenta oltre il 90% della produzione italiana di pistacchio e circa il 2% di quella mondiale.
Nostra fortuna è che la pianta di pistacchio è una pianta molto longeva e riesce ad andare in piena produzione dopo i 10 anni di vita.
Considerate che un pistacchieto di un solo ettaro può rendere in termini economici tanto quanto un intero campo di cereali. Di solito una pianta sana mediamente riesce a produrre dai 15 ai 35 kg di frutti questi significa che per ogni ettaro di terreno può esserci una produzione anche di 3/3,5 tonnellate.
Inoltre si deve considerare il fatto che il territorio di Bronte ha una superficie quadrata di circa 250 kmq e che di questi solamente 1/3 è coltivato dai residenti del luogo.
Nel corso degli anni l’uso del pistacchio nella cucina tradizionale italiana si è moltiplicato radicalmente, questo ha incrementato fortemente la voglia e l’esigenza da parte dei coltivatori di potenziare al massimo la produzione, per riuscire a soddisfare l’intera domanda di mercato.
Ma torniamo a noi… rispondendo a questa semplice domanda…
E’ possibile che il pistacchio di Bronte coltivato in un così modesto territorio siciliano alle pendici dell’Etna sia in grado di soddisfare l’intera domanda Nazionale ed Internazionale? E’ possibile che tutto il pistacchio presente nelle pasticcerie e gelaterie sparse per l’Italia che viene utilizzato per la realizzazione di creme dolci e altre ricette sia davvero di Bronte?
La risposta ovviamente è NO!
Bene… a questa domanda però ci teniamo a rispondere con molta cura, perché sono tante le caratteristiche da attenzionare per distinguere il pistacchio di Bronte dalla concorrenza.
Passiamo adesso alle caratteristiche fisiche del pistacchio.
Ecco come riconoscere il Pistacchio di Bronte da quello Straniero in base alle caratteristiche fisiche!
La prima cosa da osservare per distinguere il pistacchio di Bronte dal pistacchio straniero è la forma allungata del pistacchio.
Infatti se fate attenzione ai chicchi che acquistate in giro per l’Italia o al primo supermercato che trovate per strada potete rendervi conto che sono molto grossolani.. Cosa significa?
In sostanza in pistacchio di Bronte ha una forma molto più affusolata come se quasi toccaste due punte alle estremità.
Contrariamente il pistacchio straniero ha una forma molto più panciuta insomma un po’ più cicciottello. Se vi trovate di fronte ad un chicco di pistacchio abbastanza tondeggiante (stile in sovrappeso) state sicuri che quello non è un pistacchio di Bronte.
Ovviamente potete accorgervene se avete prima acquistato o visto il vero pistacchio di Bronte sgusciato.
Basta ricordare che normalmente il pistacchio di Bronte va molto più in lunghezza che in larghezza e le dimensioni sono poco più di 1 cm.
Altro fattore importante che vi permette di riconoscere il nostro pistacchio da uno straniero è la forma concava del guscio. Se vi trovate davanti a dei pistacchi ancora con il guscio, fissate attentamente le estremità e constatate che la forma sia abbastanza concava come a proteggere il chicco. (Lo so non facile per occhi inesperti), ma non preoccupatevi che adesso vedremo quali sono gli altri metodi per distinguere il pistacchio di Bronte da quello straniero.
Inseriamo un altro fattore essenziale e molto semplice da verificare; parliamo adesso del colore… si sa che il colore di base del pistacchio è il verde no? A meno che non scambiate mandorle per pistacchi 🙂
Ma il verde non è tutto uguale giusto? Infatti possiamo aiutarci guardando attentamente la pellicina esterna che ricopre il frutto sgusciato e se il colore si avvicina molto a un viola melanzana con dei piccoli riflessi verdi allora siete nel posto giusto.
Ma non festeggiate ancora, perché per esserne sicuri provvedete a spaccare in due il chicco e il vero pistacchio di Bronte vi mostrerà un colore verde smeraldo molto acceso.
Se invece per vostra sfortuna troverete una colorazione un po’ incerta che va più sul giallo, allora ahimè mi dispiace ma state mangiando un pistacchio straniero.
Il colore è una tra le caratteristiche più importante da valutare perché al suo interno il chicco presenta una colorazione sempre verde, a volte più chiara a volte più scura in base alla quantità di clorofilla presente nella pianta, ma sicuramente mai giallo. Stessa cosa se acquistate della granella o farina di pistacchio ovviamente il viola esterno non lo noterete ma il verde sarà sempre ben visibile. NO AL GIALLO!
Adesso cominciamo a fare sul serio, siamo già in grado di osservarlo meglio e di trovare qualche risultato. Passiamo allora alla fase successiva di analisi, che è quella del gusto o meglio dell’assaggio.
Passiamo adesso al sapore…
Che sapore ha il Pistacchio di Bronte rispetto a quello straniero?
Quando assaggiate un chicco di pistacchio di Bronte il gusto, la morbidezza e la croccantezza sono sempre molto equilibrate… Cosa vuol dire?
Assaggiate un chicco di pistacchio di Bronte e noterete subito che al primo colpo di denti il chicco verde si sbriciolerà dolcemente facendovi assaporare tutti i suoi granelli fino all’ultimo e non come se in bocca aveste una sorta di patatina pastosa. Se al contrario state degustando un falso allora (di solito) il chicco tende a rompersi molto più bruscamente come se masticaste un confetto da battesimo (sembra difficile capirlo ma in realtà non lo è).
Osserviamo anche continuando a masticare come il gusto del vero pistacchio sia tendente al dolce sia quando masticate che nel retrogusto finale prima di essere inghiottito.
Da questa affermazione, cominciamo subito a sfatare un mito, che non ci spieghiamo come possa venir fuori… mi spiego meglio!
Molta gente un po’ per ignoranza generale, un po’ per commercializzare i loro prodotti, (fittizi) propongono il pistacchio come frutto salato.
Niente di più sbagliato!
Al riguardo ci sono state un sacco di chiacchiere ma una cosa è certa: in commercio non troverete mai il Pistacchio di Bronte D.O.P. salato. QUESTO E’ SICURO!
E’ vero che ci sono tipi di lavorazioni e varietà di pistacchio diversi in tutto il mondo, ma niente di tutto ciò nasce come salato. Quindi alla domanda… ma il Pistacchio di Bronte è salato?
La risposta è decisamente NO! Il pistacchio che viene venduto salato o che ha un retrogusto salato viene rilavorato e messo in commercio come alternativa al vero pistacchio, che è di natura dolce.
Come riconoscere il Pistacchio di Bronte dalla certificazione D.O.P.
Ultimo, ma forse più importante elemento di riconoscimento del pistacchio di Bronte è il controllo della denominazione di origine protetta. Cosiddetta D.O.P.
Per i più impreparati o per le persone che ancora non hanno appreso appieno le fasi di verifica precedentemente esposte l’unica risorsa rimasta a loro disposizione è la certificazione D.O.P.
Se con i primi metodi indicati qui sopra avete avuto qualche difficoltà, allora basterà leggere le etichette, in giro per il mondo troverete un sacco di diciture del genere.. Pistacchio di Sicilia o ancora Pistacchio di Bronte… Ahimè questo ancora una volte non è garanzia di successo, in quanto si potrebbe far riferimento al pistacchio che viene prodotti ad Agrigento (sempre in Sicilia) dove anche lì si coltiva il pistacchio (di qualità diverse).
Non ci sono scappatoie, se volete essere certi di gustare il vero pistacchio di Bronte la soluzione è una soltanto… Cercate la denominazione DOP che garantisce non solo la provenienza, ma anche la qualità del pistacchio che mangerete.
Come vi dicevo ora sappiamo tante cose in più su questo frutto denominato “Oro Verde”, grazie a Caraci Sicily Food.
caraci.it visitate questo sito, troverete i prodotti di base per eseguire le ricette proposte, ma non solo, tanti prodotti pronti, dalle paste per i primi piatti (che non troverete facilmente), ai dolci, alle confezioni regalo. Solo online e direttamente a casa vostra.
In questo articolo inserirò tutti i link per condurvi alle ricette a base di pistacchio, nuove e già proposte in altri corsi di www.cucinaeciacole.it, in questo modo le avrete tutte in una sola raccolta.
Tutto questo naturalmente per gli amanti del pistacchio!
ANTIPASTI
ALBICOCCHE CON FORMAGGIO DI CAPRA E PISTACCHI
PRIMI PIATTI
PASTA CON GAMBERI, PISTACCHI E POMODORI SECCHI
FETTUCCINE CON CRUDO, PISTACCHI E CREMA DI RISO
LASAGNA FINOCCHIO, MORTADELLA E PISTACCHI
SECONDI PIATTI
FILETTO DI MAIALE IN CROSTA DI FRUTTA SECCA
DOLCI
TIRAMISU’ AL PISTACCHIO DI BRONTE
https://www.cucinaeciacole.it/ricette/dolce-goloso-di-mandorle-e-pistacchio