Nessun menù è completo se non termina con un dolce peccato di gola!
Questo è ciò che io penso e nel momento in cui devo organizzare un menù, vuoi per i corsi, vuoi per la cena. Inizio sempre con il dolce: una volta pronto, mi sembra di essere a buon punto. Quando sono invitata porto il dolce e chi mi invita sa per certo che io porterò una torta diversa di volta in volta. Addirittura nei corsi di cucina inserivo sempre un optional che spesso consisteva in un ulteriore dolce che si assaggiava a fine serata con tutto quanto era stato preparato, tra risate, battute e ciacole.
A scapito di tante diete e note salutistiche il dessert è comunque ancora in voga. Io credo siano leggermente modificate le preferenze: le fresche creazioni di frutta sostituiscono spesso budini e creme, i sorbetti magari vengono scelti in vece di dolci classici, cioccolatosi. Rimane il fatto che gustare un dessert senza contare le calorie e potergli dedicare l’attenzione che merita è un ….tiramisù. Ritengo ci sia una componente psicologica notevole nel prepararli: la cura e l’attenzione necessarie diventano momenti preziosi dove sviluppare creatività, fantasia ed anche, se necessario, aumentare la nostra autostima oltre a gratificare mente, cuore e palato.
Una curiosità per voi: lo zucchero pur proveniente dall’Oriente era usato come medicinale già in epoca greco romana. Nel XVIII secolo si cominciò a produrlo con le barbabietole da zucchero locali e non servì più importarlo dalle Americhe. A quel tempo si creò un vero ed esagerato entusiasmo dato dalla novità che solo più tardi si placò.
Voglio allargarmi un po’ con questo corso aggiungendo alcune ricette di torte che meritano la vostra attenzione.